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Trento, 24 maggio 2019
PATROCINIO DELLA PROVINCIA NEGATO ALLA RASSEGNA
“LIBERI E LIBERE DI ESSERE 2019”

Interrogazione a risposta scritta
presentata da Lucia Coppola, consigliera provinciale di FUTURA

I pregiudizi contro la comunità LGBTI+ e il rifiuto delle differenze sono ancora purtroppo molto radicati: abusi, violenze, discriminazioni contro chi viene considerato diverso, vissuto come un nemico da punire, qualcuno da ridicolizzare nella migliore delle ipotesi. Si assiste purtroppo ad episodi di emarginazione sul lavoro, oppure maggiore difficoltà a trovarlo, allontanamenti domestici perché i genitori non accettano l’orientamento sessuale dei figli, marginalizzazioni e forme di bullismo nelle scuole.

Per combattere questi pregiudizi e favorire una cultura dell’accoglienza delle differenze, l’Arcigay del Trentino, in collaborazione con altre realtà del territorio, ha organizzato dal 10 al 19 maggio la sesta rassegna “Liberi e libere di essere”.

L’edizione 2019 è coincisa con 50 anni dai Moti di Stonewall, violenti scontri tra gruppi di omosessuali e polizia di New York, e dei 25 anni dalla fondazione di Arcigay Trentino. La rassegna propone momenti di riflessione, come conferenze o presentazioni di libri, e altri di spettacolo, con eventi teatrali, aperitivi e feste.

Il 10 aprile 2019 Arcigay del Trentino ha presentato alla Provincia autonoma di Trento la richiesta di patrocinio per la manifestazione.

Il patrocinio rappresenta una forma di riconoscimento morale mediante il quale il Presidente della Provincia autonoma di Trento esprime la simbolica adesione dell'Ente ad un'iniziativa di carattere e importanza provinciale ritenuta meritevole di apprezzamento per le sue finalità culturali, artistiche, scientifiche, educative, sportive, economiche, sociali e celebrative.

La concessione del patrocinio non comporta l'attribuzione di contributi e altre forma di sostegno.

Il presidente della Provincia di Trento, in data 23 maggio 2019, quindi a rassegna conclusa, ha risposto al Presidente di Arcigay Trentino, negando il patrocinio.

Nella stessa risposta si legge che alla decisione si è giunti dopo aver acquisito il parere dell’assessora alle politiche sociali e alla salute, manifestando inoltre la convinzione della Giunta della necessità di contrastare ogni forma di omofobia, bullismo e discriminazione.

Questa risposta, giunta con deprecabile ritardo, evidenzia la mancanza assoluta di rispetto da parte del governo provinciale verso una parte della popolazione trentina.

Dichiararsi contro ogni forma di omofobia e discriminazione e poi rifiutarsi di riconoscere una serie di manifestazioni che parlano di diritti, di riconoscimenti, di tutele, sfiora la presa in giro.

La Provincia dovrebbe riconoscersi in una società nella quale i diritti umani e civili sono riconosciuti, promossi, garantiti e tutelati. Non ci sono trentini di serie A e di serie B, ci sono solo esseri umani con uguali diritti e uguali doveri.

Tutto ciò premesso

si interroga il presidente della Provincia di Trento per sapere:

– il motivo per il quale non è stato concesso il patrocinio della Provincia alla rassegna “Liberi e Libere di Essere 2019”;

– il motivo per il quale la risposta è stata inviata solo il 23 maggio 2019, dopo la conclusione della rassegna;

– se non ritenga tale comportamento poco rispettoso nei confronti del richiedente;

– se non ritenga contraddittorio sostenere la necessità di contrastare ogni forma di omofobia, bullismo e discriminazione e rifiutare un riconoscimento ad una manifestazione che parla di diritti civili, di tutele, di riconoscimento sociale;

– se qualche rappresentante della Giunta provinciale abbia partecipato a qualche evento della rassegna, al fine di ascoltare, capire e mettere in pratica in futuro buone pratiche di accoglienza a tutti i livelli e rispetto dei diritti di tutta la popolazione trentina.

 

      Lucia Coppola

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